Tour Riso Gallo: sapore, tradizione, innovazione

Riso Gallo, azienda italiana con una storia che affonda le proprie radici nel secolo scorso, qualche giorno fa ci ha ospitati nello stabilimento di Robbio, nella Lomellina, nel cuore della rice valley italiana.

La storia di Riso Gallo inizia a Genova nel 1856. Era qui, infatti, che sbarcava il riso importato che veniva poi lavorato e distribuito.

Solo in seguito, nel 1881, l’azienda si espande, decide di concentrarsi solo su coltivazioni italiane e la produzione si sposta a Robbio Lomellina, in provincia di Pavia, in una delle più rinomate zone risicole italiane.

E’ solo nel 1943, tuttavia, che nasce il marchio del gallo, quello che conosciamo e riconosciamo ancora oggi.

“Ma perché proprio il gallo?”, chiediamo al direttore marketing Marco Devasini. Ci spiega che, in passato, sui sacchi di riso erano raffigurati diversi animali come la giraffa,  la tigre, l’aquila, l’elefante e il gallo, a seconda delle diverse varietà di riso.  Il gallo identificava la varietà migliore e divenne così il simbolo dell’azienda stessa in quanto sinonimo di eccellenza dei suoi prodotti.

Negli anni ’70, Riso Gallo sbarca sul piccolo schermo grazie a Carosello e alle campagne TV che lanciano il claim “Chicchiricchi“, che negli anni si è evoluto fino a diventare quello che conosciamo oggi, ovvero “Chicchiricchi di fantasia”.

Eh sì, perché se da una parte l’azienda è legata alla tradizione ed è gelosa della propria storia,  d’altro canto è sempre attenta all’innovazione.

E’ proprio grazie a questa attenzione per il progresso che nel 1978 nasce Riso Gallo Parboiled, che grazie al trattamento a vapore consente di avere chicchi che non scuociono e restano ben separati, conservando allo stesso tempo tutte le proprietà nutrizionali del riso.

Oggi Riso Gallo non produce solo riso, ma anche cereali, e la mission, che consiste nel diffondere la cultura del risotto, si perpetra grazie all’attenzione verso il consumatore, realizzando una gamma di prodotti adatti ai diversi target.

Si va dai food lover agli easy diner: ciascuno di questi target ha un prodotto “dedicato”, come ad esempio la nuova gamma di buonissimi cracker – che abbiamo potuto gustare in anteprima – dedicati agli amanti del benessere.

Da questo interessante tour abbiamo imparato tante cose, come il fatto che nonostante dalla lavorazione del riso la resa da materia prima a prodotto pronto da consumare sia del 60% circa, il restante 40% trova nuovo impiego. “Un po’ come con il maiale, non si butta via niente”, ci viene da dire, scherzando.

In effetti però, è vero. Con la lolla si produce energia sostenibile o si impiega per i mangimi animali, mentre la pula è una farina di riso che viene impiegata a livello industriale.

Durante il tour abbiamo avuto anche la fortuna di poter gustare dei piatti – naturalmente tutti a base di riso e cereali – preparati dallo chef in house. Qui sotto un piccolo assaggio:

Insomma grazie a questo tour abbiamo scoperto l’interessante storia di un’azienda tutta italiana, che realizza prodotti di eccellenza nel rispetto della tradizione ma pur sempre strizzando l’occhio alle innovazioni.